OPEN d’Italia :Conduce Fitzpatrick, Pavan 8°

(Foto Paola Petrini)

Andrea Pavan

è stato tra i grandi protagonisti della seconda giornata del76° Open d’Italia, quinta tappa delle Rolex Series dell’European Tour, che si sta svolgendo sul difficile percorso dell’Olgiata Golf Club (par 71) a Roma, dove l’azzurro più atteso, Francesco Molinari, non ha superato il taglio. Pavan è salito all’ottavo posto con 136 (69 67, -6) colpi, mentre Molinari, 107° con 147 (71 76, +5), ha dovuto lasciare la gara che ha un nuovo leader, l’inglese Matthew Fitzpatrick (132 – 67 65, -10). Il 25enne di Sheffield, con cinque titoli sul circuito, ha superato con un parziale di 65 (-6, sette birdie, un bogey) quasi in extremis il danese Joachim B. Hansen (133 ,-9).

E’ rimasto al terzo posto con 135 (-7) Justin Rose, numero cinque mondiale, che ha la compagnia del sudafricano Rory Sabbatini, il quale di recente ha preso la nazionalità slovacca, dell’indiano Shubhankar Sharma, dell’inglese Andrew Johnston e del nordirlandese Graeme McDowell, vincitore di un Open d’Italia (2004). Affianca Pavan il finlandese Tapio Pulkkanen, in vetta dopo il primo giro, e ha un colpo in più l’inglese Tyrrell Hatton, 18° con 137 (-5) anch’egli a segno in un Open (2017).

In bella evidenza, tra gli azzurri, anche Guido Migliozzi, 21° con 138 (72 66, -6), che ha rimontato cinquantuno posizioni con un 66 (-5) e che nei due giri conclusivi ha ampie possibilità di salire ancora. Note di merito anche per gli altri italiani che sono rimasti in gara: Francesco Laporta 28° con 139 (-3), Edoardo Molinari, 39° con 140 (-2), Nino Bertasio e Renato Paratore, 44.i con 141 (-1).

Oltre a Francesco Molinari il taglio caduto a 142 (par) ha messo fuori gioco Enrico Di Nitto (146, +4), Lorenzo Scalise (148, +6), Matteo Manassero (149, +7), Lorenzo Gagli (151, +9), Edoardo Raffaele Lipparelli (153, +11) e Filippo Bergamaschi (157, +15). Out anche l’irlandese Shane Lowry e l’inglese Ian Poulter (143, +1) e l’altro inglese Paul Casey (147, +5). Sono rimasti in gara 69 concorrenti.

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